Allenamento funzionale: fa veramente dimagrire?

Ci sono le palestre attrezzate all'ultimo grido e altre spartane, semplici con pochi e funzionali attrezzi.
Le seconde non sono inferiori alle prime, semplicemente adempiono ad un tipo di allenamento diverso, quello funzionale.
Esso è un tipo di allenamento naturale, fatto di gesti e azioni controllate da un istruttore, non è l'ultimo prodotto modaiolo dell'industria del fitness ma il risultato della ricerca fisiologica il cui fine ultimo era unire in un unico allenamento tutti quei movimenti che bene o male vengono compiuti nel quotidiano, possiamo dire che l'allenamento funzionale è riportare un corpo alla sua essenza.
Il risultato sarà un corpo armonico e scolpito ma nella sua semplicità non è un allenamento facile.
Esso comporta posture ed esercizi a 360° con movimenti veloci, scattanti e coordinati.
Un allenamento graduale che scioglierà tutti i muscoli, irrobustendoli e tonificandoli, fortificando le articolazioni e prevenendo gli infortuni.
I suoi esercizi sono ipertrofici, provocando la crescita muscolare e l'aumento della sua forza e dell'energia del corpo in generale.
In una condizione di disequilibrio è fondamentale la concentrazione e la velocità muscolare per ripristinare il tutto, è proprio questo il principio dell'allenamento funzionale: la scelta di esercizi gradualmente difficili per andare a risvegliare i muscoli profondi silenti alla ricerca della stabilizzazione.
L'allenamento funzionale è molto spesso praticato come attività corroborante, ovvero di supporto ad uno sport principale.
Chi pratica uno sport impegnativo ma non riesce a fare una trazione ha sicuramente un grosso deficit muscolare, ben vengano quindi gli esercizi funzionali o affini (kettlebell, atletica).

Quali sono gli obiettivi dell'allenamento funzionale?
Come accennato precedentemente l'obiettivo primario è il rafforzamento muscolare, l'utilizzo dei muscoli profondi assopiti,l'aumento del carico massimale ma non solo.
Il recupero mentale è importante per gli atleti che concentrano il proprio allenamento negli esercizi ripetitivi.
Costringere il proprio corpo a svolgere sempre gli stessi movimenti, continuamente, per mesi e mesi è stancante. Certo, è necessario per migliorarsi e raggiungere determinati obiettivi ma dopo lungo tempo è deleterio per il corpo e la mente.
Abbinare il proprio calendario sportivo con l'allenamento funzionale può risollevare la muscolatura dallo stress, utilizzare i muscoli non interessati e scongiurare i possibili infortuni derivanti dall'usura muscolare e articolare.
Ovviamente essendo molti esercizi incentrati sul bacino e il torso è basilare che la persona sia sana e priva di patologie o distorsioni a carico della colonna vertebrale, pena un peggioramento della stessa.
Prima di fare questo allenamento sarà quindi consigliabile avvalersi dei consigli di un personal trainer e di una visita ortopedica.

Come dimagrire con l'allenamento funzionale?
Come tutte le attività fisiche il segreto per dimagrire è nella modalità con cui esse vengono praticate.
L'allenamento funzionale praticato senza l'aiuto di un personal trainer è inutile e controproducente.
Sarà questo professionista a stilare un programma tonificante, ricostituente, ipertrofico o dimagrante a seconda delle necessità.
Molte persone hanno dubitato dell'effetto dimagrante dell'allenamento funzionale ma il segreto è inserirne i movimenti in un circuito funzionale che preveda una serie di esercizi senza alcuna pausa (o con recuperi velocissimi di poche decine di secondi scalati in modo graduale settimana dopo settimana) e alternando attività aerobica e anaerobica.
Questo sforzo intenso avrà come ultimo fine la produzione di acido lattico (avete presente quel dolore intenso e fastidioso post-workout?) che stimola il rilascio dell'ormone GH che è un potente lipolitico ovvero distrugge i grassi depositati favorendo il dimagrimento.
Unire al faticoso allenamento un regime alimentare idoneo e seguito (mai affidarsi alle diete fai da te) da un nutrizionista non può dare risultati soddisfacenti e costanti nel tempo.
 

Maria Teresa