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Intolleranze alimentari: parliamo dell'intolleranza al lattosio.

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Intolleranze alimentari: parliamo dell'intolleranza al lattosio.

Una delle forme più diffuse, e oggi più conosciute, di intolleranza alimentare è quella al lattosio.
Una difficoltà che si verifica per la mancanza di un enzima detto lattasi che non permette di scindere il lattosio in glucosio e galattosio.
Il lattosio è il principale zucchero del latte, sia materno che di mucca, capra o asina.
Se il lattosio non viene digerito correttamente esso rimane nell'intestino dove grazie ai batteri presenti tende a fermentare generando i sintomi classici della diarrea, della flatulenza, dei dolori al ventre.
Occorre comunque tenere presente che non tutte le persone che hanno carenze dell'enzima lattasi sviluppano dei sintomi evidenti e fastidiosi.
Vengono definite intolleranti solo quelle persone che li manifestano, spesso non viene considerata una malattia perchè è una manifestazione comune.
 

Ci sono origini ed età diverse per l'intolleranza al lattosio, che generalmente si manifesta in età adulta. Le tre principali caratteristiche sono:

1) l'assenza di enzima lattasi fin dalla nascita, che si manifesta proprio dall'inizio della prima ingestione di latte.
In questo caso si dovranno trovare forme alternative per l'allattamento del piccolo di modo che il lattosio venga evitato. Ma è così raro che accada nei bambini, di essere intolleranti, che bisogna effettuare gli opportuni controlli per escludere che si tratti di allergie alle proteine del latte di mucca.
L'esclusione avviene grazie ad alcuni sintomi specifici che differenziano la sintomatologia.
L'allergia, infatti, provoca orticaria e sfoghi sulla pelle che l'intolleranza non genera.

2) Una seconda forma è l'intolleranza che si manifesta nell'età prescolare o scolare quando l'enzima lattasi comincia a ridursi, in maniera progressiva, per arrivare alla scomparsa durante l'età adulta.

3) La terza forma è dovuta ad un virus che si manifesta dopo una diarrea acuta infettiva. In questo caso un virus (come il rotavirus) può portare ad un'intolleranza che dura solo qualche mese e poi retrocede fino a scomparire del tutto.
 

Non è semplice eliminare tutti i derivati del latte dalla propria dieta tuttavia da qualche tempo diversi brand hanno adottato formule diverse che consentono di non rinunciare al latte ma optano per forme meno indigeste, come il latte di soia.
Quando si ha un intolleranza al lattosio è bene controllare le etichette di tutti i prodotti di cui si fa uso poichè il lattosio è contenuto in una quantità davvero elevata di alimenti, i quali tuttavia dovendo riportare l'etichetta esplicativa degli ingredienti contenuti permettono di evitare di ingerire sostanze tossiche semplicemente passando in rassegna prima le etichette.
Va comunque considerato che non per tutti è necessaria la completa eliminazione della sostanza e dei suoi derivati, ma la quantità massima di lattosio che ognuno può ingerire si può verificare solo personalmente effettuato tentativi per prove ed errori.
 

Per individuare questa diagnosi spesso è sufficiente l'esperienza quotidiana della persona.
Tuttavia esiste un test adatto a misurare l'accuratezza dell'intolleranza, si tratta del Breath test (di norma effettuato in circa 2-3 ore di tempo) una modalità non invasiva, rispetto a biopsia ed esame del sangue, che sfrutta il respiro per cogliere la presenza di idrogeno.
L'idrogeno presente nel colon non può essere completamente assorbito e deve essere smaltito attraverso il respiro pertanto il test consiste proprio nella misurazione pre e post ingestione di lattosio e nella comparazione delle due misurazioni.
 

I sintomi tipici dell'intolleranza compaiono durante il periodo della digestione, che può variare da pochi minuti a circa 2 ore dopo l'assunzione dell'alimento.
Le grandi quantità di idrogeno che si creano nel colon che non riesce a smaltire il lattosio procurano i sintomi del gonfiore, della tensione addominale, del meteorismo e della flatulenza che un po' tutti gli intolleranti lamentano.
La diarrea, invece, è dovuta alla mancata digestione che richiama acqua in grandi quantità nell'intestino.
 

Molti prodotti commerciali contengono tracce di lattosio, anche i più insospettabili.
Si tratta di verdure, uova, frutta, e tanti insaccati che per essere conservati più a lungo vengono trattati con questa sostanza.
Il consiglio di leggere bene le etichette, dunque, vale anche e soprattutto per tutti quei cibi insospettabili soprattutto se si è soggetti altamente sensibili in grado di reagire anche a piccole quantità.
Non è tutto, anche un quantità non troppo elevata ma tuttavia presente di farmaci da banco e farmaci prescrivibili con ricetta contengono lattosio.
 

Fare una dieta senza lattosio implica un attenzione più specifica al calcio che senza questo elemento viene assorbito in maniera anomala con conseguente peggioramento della mineralizzazione ossea. Solitamente l'intollerante diminuisce o elimina il lattosio e lo sostituisce con integratori a base di calcio o include nella propria dieta alimenti a basso contenuto di lattosio al fine di favorire comunque l'assorbimento del minerale.

Maria Teresa
 

Questo articolo è stato scritto da Maria Teresa

Maria Teresa

Ho sempre lavorato nel commercio perché adoro il contatto con la gente, mi piace conoscerla e se possibile confrontarmi con chiunque abbia voglia di farlo perché penso ci sia sempre qualcosa da imparare. Amo mangiare qualsiasi cosa sia commestibile e stia in un piatto, e questo nella mia vita mi ha sempre creato più di qualche problema di linea togliendomi quella serenità e sicurezza necessaria per dire di stare veramente bene: ecco perché negli ultimi cinque anni ho continuato a leggere e ad istruirmi su tutto ciò che riguardava l’alimentazione; questo insieme ad una buona dose di sport hanno cominciato a modificare il mio stile di vita. Ma è grazie alla mia curiosità che due anni fa sono riuscita a chiudere il cerchio con la dieta Tisanoreica di Gianluca Mech: la prima volta che trovavo un valido alleato per togliere quei centimetri dove nessuna dieta provata prima li aveva tolti. Ecco perché ora ho deciso di aprire un Centro Intisanoreica, convinta di quanto possa realmente fare questo sistema se applicato fedelmente. Io qui,ci metto la faccia!

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